Itinerario 5
1° percorso
Caserma - Fiorentini - Caserma Sa Pruna - Tomba di giganti Sa Presone
Si parte dalla Caserma di Fiorentini (E14) vicino alla quale si può ammirare il bosco di cedri, sequoie, abeti, pini californiani, cipressi esotici e specie arboree autoctone. Dall'altro lato della strada si può visitare la cappella demaniale di N.S. di Fatima (G5) .
Proseguendo sulla SP Nughedu-Bultei, in direzione Bultei, dopo km 3 si scorge sulla destra uno spiazzo asfaltato dove, su una bacheca di legno, viene segnalata la Caserma Sa Pruna (746 metri s.l.m.), raggiungibile dopo circa 400 metri e particolarmente interessante per la presenza del vivaio di piante officinali (E18) . La Caserma Sa Pruna può essere raggiunta alternativamente dalla Caserma Fiorentini camminando per circa km 2,5 su una strada secondaria che costeggia i monti Pira 'e Duos (708 metri s.l.m.), Sa Gurinedola (735 metri s.l.m..) e Su Balladore (774 metri s.l.m.).
Dalla Caserma Sa Pruna si prosegue su una sterrata che attraversa un bosco di roverelle, castagni e sughere e lungo la quale si segnala sulla sinistra la sorgente S'Abba 'e s'Elighe (N9) . Dopo circa km 1,5 si raggiunge la tomba di giganti Sa Presone I (H4) , in corrispondenza della quota 670 e poco distante Sa Presone II (H5) in corrispondenza della quota 673. Dall'altro lato della strada si può visitare, a distanza di 200 metri, il dolmen Su Coveccu (P3) in corrispondenza della quota 649.
Continuiamo sulla sterrata, per altri 200 metri sino a scorgere sulla sinistra il nuraghe Sa Paule (A26).
Proseguendo sulla sterrata per circa km 1,5 si arriva in corrispondenza del Rio Boddine, si lascia il veicolo e si prosegue a piedi sulla sterrata per 500 metri sino a raggiungere il nuraghe Puleju (A25) dal quale si individua il nuraghe Chiricuzzu (A24) posto su un'altura.
IL PERCORSO NEI SUOI PARTICOLARI
L'itinerario che dalla caserma di Fiorentini ci conduce alla Caserma Sa Pruna, può essere percorso in maniera differente: in auto, sulla strada provinciale Nughedu - Bultei, in direzione Bultei per circa Km 3 sino ad incontrare sulla destra uno slargo con l'indicazione su una bacheca di legno della caserma Sa Pruna già visibile dalla strada; in auto, in bici o anche a piedi, proseguendo sulla strada secondaria (fiancheggiante per un tratto il rio Sa Pruna) che dalla caserma di Fiorentini (quota 664), attraverso i monti Pira 'e Duos (708 metri s.l.m.), Sa Gurinedola (735 metri s.l.m.) e Su Balladore (774 metri s.l.m.) ci condurrà dopo poco più di Km 2 alla caserma Sa Pruna (quota 746), attraverso un itinerario d'interesse paesaggistico e naturalistico.
Nei pressi di quest'ultima consigliamo la visita al vivaio forestale di piante officinali.
Dalla caserma Sa Pruna l'itinerario proposto è di circa Km 4 - lungo il quale segnaliamo la Sorgente S'Abba 'e S'Elighe -e riveste oltre che interesse paesaggistico anche archeologico.
Nel bosco che attraversiamo, oltre ad ammirare esemplari di roverelle, castagni e sughere secolari, è anche possibile visitare una tomba di giganti, un dolmen e alcuni nuraghi.
La tomba nuragica di Sa Presone I è situata sulla sommità di una collina circondata da un anfiteatro di pietre e di querce secolari, che domina la vallata di Sa Menta.
Nella stessa località è presente una seconda tomba di giganti, Sa Presone II, di cui si leggono solamente le tracce del corridoio tombale. Tra le pietre sparse del crolloè ben riconoscibile un concio a dentelli.
Dalla tomba Sa Presone, nel raggio di Km 1 dirigendoci a Sud - Ovest, si possono visitare tre nuraghi: Sa Paule (costruito su uno sperone di roccia), Chiricuzzu (su un'altura) e Puleiu (che conserva una parte alta circa 7 metri), edificati in cima a delle alture e per questo avvistabili uno dall'altro.
La tomba di giganti "Sa Presone" ha la particolarità della fronte senza stele realizzata a filari di pietra trachite sovrapposte. Questo tipo di sepoltura (risalente al XIV a.C.) non è molto frequente nell'Isola. Se ne conoscono infatti solo una decina di esempi. La tomba Sa Presone, con la fronte in muratura di tipo nuragico, veniva utilizzata come sepoltura collettiva della tribù che ebbe come centro di vita il nuraghe. Attualmente della struttura originaria si conserva il tratto centrale della facciata, quasi tutti gli ortostati di base che delimitano il muro ricurvo dell'emiciclo antistante ed un monolito (alto 1,80 metri) che chiude trasversalmente l'ala sinistra dell'esedra. Il lato sinistro del monumento appare degradato e scomposto e ancora oggi si conserva bene il giro posteriore absidato concluso da conci a coda, nel quale si nota una maggior cura nell'esecuzione. Al vano tombale, costituito da un lungo corpo rettangolare absidato lungo 13 metri, si accede dal portello quadrangolare che presenta l'architrave leggermente arretrata rispetto agli stipiti esterni. L'esedra antistante, dove si celebravano i riti funebri e dell'incubazione, conserva ancora nell'ala sinistra sei pietre del bancone - sedile. L'incubazione consisteva nell'antica credenza dei sardi che - così come racconta Aristotele - dormivano davanti alla tomba per diversi giorni per allontanare gli spiriti del male gli incubi e le ossessioni. Il paramento esterno della costruzione è realizzato con ortostati su cui poggiano filari realizzati in tecnica poligonale. Le pareti del corridoio interno ripetono lo stesso motivo della muratura esterna trattandosi di ortostati sbozzati, di diversa altezza, sui quali si allineano filari di pietre di medie dimensioni, che aggettano verso l'alto con forte risalto del filare che sostiene il soffitto. Sul lato sinistro del corridoio, subito dopo l'ingresso, si osserva una nicchia trapezoidale sopraelevata dal pavimento,che probabilmente serviva per deporvi offerte o oggetti di corredo, oppure per adagiarvi qualche defunto in posizione rannicchiata. Della copertura originaria a lastroni della camera tombale si conservano attualmente quattro lastroni di cui due soltanto (il 1° e il 4°) nella posizione originaria e i rimanenti in posizione di crollo (il 2° e il 3°).
Poco distante dalla tomba Sa Presone possiamo scorgere i resti del dolmen di Su Coveccu di eccezionale interesse perché, trattandosi di un dolmen di tipo evoluto, si presenta con la pianta rettangolare allungata ed absidata che anticipa le allèes couvertes. Anche il noto archeologo Lilliu attribuisce al dolmen Su Coveccu un'importanza notevole perché in esso si vede la forma embrionale della tomba di giganti (senza l'esedra antistante).