Ricordo dell’autore de “La Sardegna Cristiana”
di Cristoforo Puddu
Illorai , paese costerinu della provincia di Sassari, si colloca all'estremo ovest della Catena del Goceano e da una posizione collinare splendida, ricca di bellezze paesaggistiche e naturali, si schiude a spaziare sugli ampi orizzonti del Nuorese e i monti del Gennargentu.
Monsignor Damiano Filia
Il piccolo centro, ora decimato dall'inarrestabile fenomeno dell'emigrazione e spopolamento delle aree interne dell'Isola, ha dato i natali allo scrittore Damiano Filia (4 novembre 1878 - 22 maggio 1956).
Il ricordo del famoso teologo e storico è ancora vivo tra la sua comunità: grata per il lustro che ne ha ricevuto, gli ha intitolato la Scuola media e una via panoramica; mentre negli anni Ottanta il Comitadu illoraesu pro sa cultura sarda gli dedicava tre edizioni di un premio letterario di poesia e saggistica e nel 2001, promosso dalla Facoltà Teologica della Sardegna, si teneva un convegno di studi sulla sua figura ed opera.
L'apprezzato giornalista Aldo Cesaraccio (Nuova Sardegna del 22 maggio 1976), a vent'anni dalla scomparsa, definì significativamente l'illoraese "uno dei più vigorosi cervelli della Sardegna a cavallo dei due secoli, come studioso, storico, scrittore ed oratore sacro". Raimondo Bonu invece, nel suo secondo volume Scrittori Sardi (Sassari, 1961, pp. 603-612), riuscì a catalogare oltre cinquanta opere scritte dal Filia nella proficua attività di studi e scrittura iniziata, e coltivata con incredibile intensità, a partire dal 1902 con la pubblicazione d'esordio Nel Goceano (profili e macchiette sarde), Sassari, Tipografia U. Satta.
Il nome del Filia è comunque indissolubilmente legato al suo principale lavoro storico: La Sardegna Cristiana, storia di sintesi fondamentale sulla presenza e azione della Chiesa nell'Isola. L'opera, accolta con interesse e favore da autorevoli recensioni (il Solmi riconobbe all'autore sardo "ottime doti di erudito e di storico"), consta di tre volumi pubblicati a Sassari rispettivamente nel 1909 (La Sardegna Cristiana: Storia della Chiesa. Vol. I. Dalle origini al secolo XI, Tipografia U. Satta), 1913 (La Sardegna Cristiana: Storia della Chiesa. Vol. II, Tipografia U. Satta) e 1929 (La Sardegna Cristiana: Storia della Chiesa. Vol. III. Dal 1720 alla Pace del Laterano, Stamperia della libreria italiana e straniera).
Nel 1995 l'editore Carlo Delfino di Sassari ha ristampato in bella veste tipografica l'opera, ancora oggi costante punto di riferimento per studiosi e cultori.
Tra l'ampio numero di pubblicazioni del Filia sono estremamente interessanti i lavori su Letteratura mariana, Cultura religiosa e pensiero moderno, La Chiesa di Sassari, Ricordi costantiniani, Echi giobertani, La riforma francescana, Le vicende religiose della Corsica, Le cause sociali dei moti sardi del 1793-1802, Il laudario lirico quattrocentista e la vita religiosa dei disciplinati bianchi di Sassari: con officio e statuti italiani inediti (Sassari, Gallizzi, 1935), Sorso, perla della Romangia e Incontro di San'Ignazio con Sassari (1956).
Damiano Filia, primogenito di Giuseppe e Maddalena Carta, è avviato agli studi dallo zio canonico Damiano Masala (parroco della Cattedrale di Ozieri e delle importanti sedi parrocchiali di Bono e Bonarcado) che inculca nel nipote "l'amore alla Chiesa e alla Sardegna" e favorisce lo sviluppo della sua vocazione sacerdotale.
Frequenta gli studi nei seminari di Oristano e Sassari, dove raggiunge la laurea in Teologia, ed è ordinato sacerdote il 19 settembre 1903. Quattro anni più tardi consegue la seconda laurea in Diritto Canonico e Civile all'Apollinare di Roma e le materie, che coltiva con passione, divengono anche oggetto d'insegnamento.
Si distingue ben presto come abile oratore e partecipa attivamente a frequenti dibattiti, conferenze e congressi di cui vengono pubblicati puntualmente i preziosi, dotti e profondi interventi.
Con la nomina di canonico, nel 1908, e a primo parroco della chiesa urbana di San Giuseppe intraprende anche una significativa carriera ecclesiastica: penitenziere della cattedrale, vicario generale di Sassari (designato dall'arcivescovo Mazzotti) e decano del Capitolo turritano.
Damiano Filia, co-fondatore del settimanale cattolico diocesano "Libertà" con l'avvocato Zirolia e padre Manzella, ne fu direttore dal 1910 e "continuò a scrivervi anche durante il fascismo difendendo con coerenza i valori del cristianesimo" e della persona.
Per la riconosciuta autorevolezza di storico entra a far parte, dal 1935, della Deputazione di Storia patria per la Sardegna e nominato ispettore bibliografico onorario. Nel 1949 risulta eletto al primo Comitato regionale dell'Associazione italiana biblioteche e nel 1953 partecipa all'VIII Congresso nazionale, tenutosi a Cagliari.
Damiano Filia morì a Sassari nel 1956 ed ora riposa nella cappella di famiglia del camposanto Cuventu (originariamente luogo di una importante struttura conventuale agostiniana attiva dal 1624 al 1772) nel suo natio Illorai.