Esporlatu - goceano

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Esporlatu

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ESPORLATU

Anche di Esporlatu ho già parlato diffusamente, specialmente riportando la relazione del Viceré Des Hayes al suo sovrano, redatta nel 1770. Mi limito, perciò, qui, a poche notizie.

Non si conosce l'epoca della fondazione di questo paese, che la si crede recente, cioè del tardo medioevo. Tanto è vero che non lo accenna né il Vescovo De Castro, né Don Carillo. Lo cita solo il Fara nella sua Corografia. Nel suo territorio abitarono, però, antichissime popolazioni. Lo attestano i nuraghi: Erismanzanu -Achilezzi -Orrios -Sos Canales. Inoltre, a poca distanza da Esporlatu - fino al secolo scorso chiamato Sporlatu- sorgeva l'importante paese di Bortiocore, abbandonato dagli abitanti sul finire del governo spagnolo. Esporlatu sotto i D’Arborea fece parte della Contea del Goceano, istituita nel 1339, poi divenne un feudo regio e venne riscattato nel 1839, unitamente a tutti gli altri paesi del Goceano.

Esporlatu giace in un canale della Valle del Goceano, alle falde del colle del castello, sopra la sponda sinistra d'un fiumicello tributario del Tirso ed è tanto vicino a Burgos che dall'uno all'altro paese vi si ode la voce.

Il clima non è salubre: d'estate il caldo talvolta è eccessivo e durante l'inverno, in certe giornate, fa un freddo intenso, data anche la sua elevata altezza ( m. 560 ), forte vi è l'umidità e frequenti sono; le nebbie, le quali spesso arrecano danni, specie alle vigne.

Ha un agro poco esteso: una parte di esso sta in pianura, si estende per il fondo valle e lo si chiama su Campu, l'altra occupa alcune valli della Catena del Marghine e del Goceano, tra loro divise dal Riu Molinu, il qua1e nasce nel territorio di Esporlatu, in regione Cantaraiola e, prima di sboccare nella riva destra del Tirso, riceve numerosi affluenti. Quando si sciolgono le nevi sulle montagne, il fiumicello si ingrossa, diventa pericoloso, esce dal suo letto e oltre arrecare enormi danni isola completamente il paese, impedendone le comunicazioni.

Gli Esporlatesi sono brava gente, ospitali e generosi, laboriosi e di poche parole.

La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Gavino. Al centro del paese vi è pure la chiesa di S. Sebastiano e, a pochi passi dall'abitato, nelle campagne, si notano due antiche chiese, rurali, una delle quali è dedicata a S. Barbara.

Il Sindaco di Esporlatu mi scrive:

" Al fiume "Riu Molinu" è dovuta la fertilità del terreni, che si estendono lungo le due rive. Vi si producono in abbondanza fagioli, granturco ed ogni sorta di ortaggi, ma soprattutto vi prosperano gigantesche piante da frutta. Rilevante è la produzione delle ciliegie, tutte di qualità, che gli attivi abitanti smerciano a Bolotana, Nule e Benetutti, barattandole, spesso, con olio, formaggio, di cui il paese scarseggia.

L’economia del paese è legata, quindi, per la maggior parte, alle entrate suddette. Si raggiungerebbe davvero un lusinghiero progresso economico se, svincolate le acque del fiume dal monopolio della S.E.S., venissero eseguiti lavori per l'arginamento e lo sbarramento di esso. Così, al posto dei trenta o quaranta ettari attualmente irrigati, si potrebbero irrigare tutte le terre del campo - un migliaio di ettari circa - ove è possibile praticarvi qualsiasi coltura, data la mitezza del clima e la natura del terreno fertile e quasi pianeggiante.

Dal lato turistico poco abbiamo da sperare, non perché siamo poveri di bei paesaggi o di opere d'arte antiche, ma perché la zona è crudelmente depressa e trascurata. Abbiamo una sola strada Provinciale di accesso ed in pessime condizioni. Essa si snoda in un costone a forma di anello e si ricongiunge alla strada statale 128 bis nell'abitato di Bottida. a distanza di un chilometro e mezzo dalla sua partenza.

Gli abitanti vivono in una miseria crescente e sono costretti, i più validi, ad emigrare in paesi europei, in Australia ed in America. Dal 1951 la popolazione è diminuita di diverse centinaia di individui.

Mario Canu Sindaco di Esporlatu ( 1961 )

Le accorate parole del Sindaco di Esporlatu suonano come un campanello d'allarme. Il Goceano, forse perché lontano, ha sempre raccolto le briciole e non sempre nemmeno questo è stato possibile - della grande torta! E' tempo di eliminare certe ingiustizie! La Regione, ora, col "Piano di Rinascita " deve pensare seriamente ad esso. Iddio ci ha largito ottima terra, un clima meraviglioso, acque sufficienti: mettiamo a frutto questi doni. Cosi i nostri. figli non saranno costretti a partire mille miglia lontano per creare col loro lavoro la fortuna di altri popoli.

Gli Esporlatesi dalla Patria, per la quale hanno, nel corso dei secoli, profuso energie, versato torrenti di sangue, hanno diritto ad un tangibile aiuto. Sarebbe opera iniqua abbandonarli al loro destino, dopo avere essi tanto egregiamente attribuito, come figli devoti, a forgiare quelle premesse che dovevano fare dell'Italia una grande nazione.

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