Itinerario 4
3° percorso
Foresta Burgos - Pedras Rujas - Erismanzanu - Castello di Burgos
Partendo da Foresta si prosegue sulla SP 43, per circa km 1,5, per raggiungere a sinistra, oltrepassando un cancello verde, l'area di sosta La Pisanella (M6) attrezzata per il pranzo all'aria aperta.
Proseguendo sulla strada bianca che costeggia un ovile, ci si addentra in un bosco di roverella per raggiungere, dopo circa 700 metri, la località Pedras Rujas (E12) dove si erge imponente e maestoso un magnifico esemplare di Quercus suber di 4,4 metri di circonferenza e 15 metri di altezza.
Proseguendo sulla sterrata per altri 600 metri, oltrepassiamo un cancello verde per immetterci a destra lungo la SP 7. Dopo circa km 1 si svolta a destra in direzione Foresta e ci si immette sulla SP 43. Dopo circa km 1,5 si svolta per Burgos-Bono sulla SP 101. Dopo circa 800 metri scorgiamo a sinistra il nuraghe Figuniedda (A19), raggiungibile oltrepassando un cancello verde e proseguendo a piedi per un centinaio di metri.
Ritornati sulla SP 101, dopo altri 700 metri, si svolta a destra oltrepassando un cancello verde, su una sterrata che conduce alla località di Erismanzanu. Percorrendo la sterrata per 800 metri, oltrepassiamo un altro cancello verde a sinistra, per scorgere sulla sinistra, dopo circa 300 metri, il maestoso nuraghe di Erismanzanu (A20), adiacente ad un antico complesso aziendale.
Ritornati sulla SP 101 e proseguendo verso Burgos, dopo circa km 1,5, fermiamo il veicolo sulla destra, in corrispondenza della località Sa Serra (D9) , per ammirare l'ampia vallata del Goceano, i monti del Gennargentu e di Oliena.
Proseguendo per Burgos, scorgiamo il castello di Burgos (S3) che raggiungeremo attraversando il paese.
IL PERCORSO NEI SUOI PARTICOLARI
Da Foresta Burgos raggiunta l'area di sosta La Pisanella, attrezzata per il pranzo all'aria aperta, ci si addentra in un bosco per raggiungere la località Pedras Rujas, in territorio di Bottida, dove - su un altipiano caratterizzato da pascoli arborati a roverella - emerge isolato un bellissimo esemplare di Quercus suber, di rilevante interesse scientifico, forestale e turistico. Alto 18 metri, con il fusto di 4,40 metri. di circonferenza, si presenta maestoso, specialmente per le robuste e caratteristiche branche, che non hanno trovato ostacoli intorno, per cui si sono sviluppate liberamente in modo naturale.
Il percorso prosegue nel territorio di Burgos, dove visiteremo il nuraghe Figuniedda, visibile anche dalla SP 101.
Pur trovandosi vicinissimo ad un ovile è ben conservato e ben tenuto, senza la solita vegetazione che impedisce la visione totale del monumento.
Il corridoio d'ingresso è coperto con lastre di scisto piatte la garitta sulla destra e la scala con crollo a sinistra che conduce alla camera circolare con tre nicchie disposte a croce con le pietre molto regolari, che si può apprezzare anche dall'alto (la tholos, infatti, è crollata) insieme alla regolarità della camera.
Proseguendo ci addentriamo nel territorio di Esporlatu sino a giungere in località Erismanzanu, dove sono siti il nuraghe ed il complesso rurale omonimi.
Il primo è indubbiamente il monotorre meglio conservato dell'intero Goceano anche se nel terrazzo si trovano tre bellissimi lecci che comunque non hanno intaccato le strutture visto che la tholos è ancora in perfette condizioni,
L' ingresso, presenta un corridoio strombato, con nicchia a sezione trapezoidale sulla destra e scala elicoidale a sinistra, al centro si apre la camera circolare, del diametro di 4,60 metri, con tre nicchie disposte a croce e con un pozzo al centro realizzato con conci perfettamente squadrati.
Con una scala a piano inclinato, ricavata nello spessore murario (che alla base raggiunge i 4,40 metri), si accede al terrazzo del piano superiore dove si trovano due ripostigli, voltati a tholos, dei quali uno alto 2,65 metri.
Il complesso rurale è costituito da un edificio principale a due piani, sul cui retro sono stati addossati tre ambienti, due dei quali ad un solo piano con probabili funzioni di stalle e fienili. Particolare l'interno dell'ambiente a due piani - in posizione centrale rispetto ai due più bassi - perché conserva nel piano superiore le pareti dipinte con fascia marcapiano e una cornice trapezoidale a due colori, con gli angoli segnati sulla diagonale da tre piccoli rombi, che segue il profilo del tetto ad una falda e con le travi lignee a vista e l'incannicciato.
Molto bello anche il cornicione dell'edificio principale, realizzato con delle lastre rettangolari di scisto sporgenti, a protezione della parete dalle intemperie, su cui poggia la tipica gronda sarda, con coppi aggettanti che allontanano ulteriormente le acque piovane dal muro.
L'itinerario prosegue lungo la SP 101 sino alla località Sa Serra dove segnaliamo un punto panoramico dal quale si può ammirare l'ampia vallata del Goceano e i monti del Gennargentu e di Oliena.
Proseguendo sulla SP 101 scorgiamo il castello di Burgos che si raggiunge attraversando il paese. Di esso rimangono gli atti della fondazione, avvenuta nella seconda metà del XIV .
Fu eretto agli inizi del XII sec. per volere del giudice Gonario di Torres, su un isolato picco granitico (quota 645), in posizione dominante rispetto a tutta l'alta valle del Tirso. Nel 1233 nel castello fu ucciso Barisone di Torres da dei sicari mandati da Ubaldo Visconti. Nel 1288 passò a Genova e nel 1297 ai Doria e infine nel 1349 al Giudicato di Arborea il cui giudice, Mariano IV de Basserra, ne dispose il ripopolamento conducendovi 25 famiglie di coloni affinché coltivassero le terre.
Inaccessibile ad Est e a Nord per la conformazione morfologica del terreno, la rocca conserva ancora parte della triplice cinta delle mura in conci di granito. Dalle mura emerge la torre quadrangolare - restaurata recentemente e alta 16 metri rispetto al piano del cortile - con la porta sopraelevata a cui si accedeva tramite una scala retrattile.
Il paramento murario è in conci calcarei di pezzatura non regolare, con cantoni trachitici di rinforzo per gli spigoli. Nei corpi di fabbrica a bastionatura della torre ci sono alcuni tratti di paramento in laterizio ed in pietrame misto. Purtroppo non rimangono tracce del coronamento merlato che concludeva i castelli medievali. Rimangono invece alcune feritoie fortemente strombate e al centro un vano ipogeico, probabilmente una cisterna scavata nella roccia.
Da segnalare a Burgos il Museo dei Beni Culturali - noto anche come Museo dei Castelli - recentemente realizzato con finanziamento della VII Comunità Montana "Goceano", sul quale si sta mettendo a punto un ulteriore progetto scientifico, redatto dall'autorevole Prof. Roberto Caprara, con il conseguente allestimento che privilegerà l'aspetto museale relativamente alle fortificazioni e/o presidi militari. Si dovrà quindi ampliare l'attuale sede del Museo, con l'annessione dei locali attigui dell'ex scuola materna e con la realizzazione di un centro studi che rivitalizzi il Museo, estendendo la propria attività alle strutture fortificate di tutta la Sardegna cercando la collaborazione con analoghi centri esistenti nel resto d'Europa